Capoeira - La schiavitù

La schiavitù ha caratterizzato tutta l’epoca d’oro del commercio triangolare (Europa-Africa-Brasile) ed il lavoro di milioni di africani ha mantenuto attiva l’economia europea.

La tratta è un’infamia che si è protratta per più di 3 secoli, più di TRECENTO ANNI, durante i quali sono stati scardinati il sistema produttivo di interi villaggi africani, sono crollati regni in parte già vacillanti e si è rubata forza lavoro e potenzialità produttiva all’Africa.

Non solo, la tratta ha sconvolto il sistema di valori e di punti di riferimento culturali e linguistici di milioni di persone. Sebbene forme di schiavitù esistessero già in Africa, nulla è paragonabile a ciò che fu fatto dall’europeo nei confronti della razza nera con la deportazione nel Nuovo Mondo.

La schiavitù è stata un vero e proprio furto che l’Europa ha praticato impunemente a spese del continente africano.

In Brasile, il riscatto è stata la Capoeira e il Candomblé, essendo entrambe formidabili forme di resistenza culturale, nate da tracce africane, ma brasiliane a tutti gli effetti.

Per tentare di capire lo sgomento e il terrore di tanti uomini e donne costretti ad attraversare l’Oceano, bisogna pensare al fatto che molte popolazioni non avevano mai visto il mare né tanto meno uomini bianchi e la vendita, l’attraversata, lalingua diversa equivalevano ad una morte. Dall’altra parte del grande mare, avrebbero trovato una forzata rinascita, una costrizione linguistica, culturale e fisica.

Ciò che poterono fare gli africani fu opporre e praticare, inconsciamente e tenacemente, una resistenza culturale: giorno dopo giorno, umiliazione dopo umiliazione, generazione dopo generazione, l’africano, che ormai parlava la lingua portoghese e che pregava i santi cattolici insieme alle divinità africane (sincretismo culturale e religioso), era diventato afro-brasiliano, figlio dello Stato del Brasile e lontano da Madre Africa.

Con queste premesse, è facile capire come la società brasiliana dell’epoca si sia costruita su concetti fortemente razzisti e punitivi nei confronti della presenza africana.